Il progetto del bacino in ambito agricolo (water retention basin) realizzato in località Giavenale prevede l’inserimento di una fascia di vegetazione palustre in un ampio gradino realizzato lungo il bordo, così da interrompere la pendenza della sponda per evitare cadute accidentali nell’acqua profonda. In questa fascia verranno inserite specie, tipiche di habitat che stanno scomparendo nei nostri ambienti, come i prati umidi (molinieti) e i magnocariceti. Tra le specie utilizzate, alcune sono comprese nella lista rossa regionale del Veneto (Allium e Senecio), con un conseguente rafforzamento di queste nei nostri territori e un incremento della biodiversità.
Vegetazione presente nel bacino in ambito agricolo, località Giavenale
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un microbacino in ambito urbano il cui arredo verde verrà pure curato con alcune delle specie indicate.
Entrambi gli interventi, per il valore dimostrativo e per la replicabilità, fungeranno da interventi pilota, destinati a divenire esempi replicabili in altri contesi sul territorio, moltiplicandone il valore conservazionistico.
Le aree urbane sono generalmente caratterizzate da una densità di popolazione elevata, dalla presenza di vaste superfici cementificate e impermeabilizzate, dall’assenza o carenza di spazi aperti e da un alto tasso di attività antropiche, come il traffico veicolare, la presenza di sistemi di riscaldamento/refrigeramento e di processi industriali e produttivi. Questo si traduce in elevati livelli di inquinamento a tutti i livelli (aria, acqua e suolo).
L’utilizzo della vegetazione, in particolare all’interno di misure naturali di ritenzione dell’acqua, permette di rendere gli ambienti urbani dei luoghi in cui vivere più salutari e attrattivi grazie ai molteplici benefici che questa importante componente può fornire.